Benito Aguzzoli nasce a Modena dove vive e lavora. Fin da bambino si nota in lui una gran sensibilità artistica, se guardiamo i suoi quaderni delle elementari li troviamo pieni di disegni, invece dei soliti componimenti, naturalmente con note di richiamo da parte dell’insegnante.
Durante il periodo bellico si trasferisce, sfollato, a Fiorano dove conosce un caro amico del padre, lo scultore Vittorio Magelli, si incuriosisce subito e sotto il suo insegnamento comincia a plasmare la creta.
Finita la guerra lo ritroviamo a Modena dove “cerca” di frequentare le scuole medie e anche qui si ripete la storia, sempre disegni e disegni, e richiami del Preside alla famiglia.
Il padre, padre di allora, lo manda per punizione a lavorare come meccanico presso un’officina di motociclette, lavoro che invece lui fa con entusiasmo e si appassiona tanto che, insieme ad un gruppo di amici, tra i quali ricordiamo Vezzalini e Degli Antoni, si allena su e giù, Maranello – Serra, ed infine partecipa ad alcune gare di velocità.
La madre, disperata, convince il padre a toglierlo dall’ambiente motoristico e lo iscrivono all’Istituto d’Arte Adolfo Venturi dove, sotto l’insegnamento di Salvarani, Vecchiati, Trevisi, Quartieri, Spazzapan, Asirelli nel 1956 si diploma Maestro d’Arte.
Aguzzoli ha così trovato la sua strada, subito partecipa a collettive e organizza diverse personali.
Ma c’è un’altra Musa in agguato, quella della musica; impara a suonare la chitarra elettrica e dopo un periodo di gavetta in tutte le balere della provincia, forma un suo complesso che lo porta a girare tutta l’Europa dal 1960 al 1970.
Nel suo girovagare la mente non dimentica la pittura, visita i più importanti Musei e conosce artisti d’ogni tendenza.
Nella sua ultima tournée ad Amsterdam un collezionista gli organizza una mostra dove ottiene un lusinghiero successo.Nel 1971 rientra in Italia con un raro bagaglio di esperienze, dedicandosi definitivamente alla pittura.